Sul territorio del quartiere sono presenti molte figure di badanti informali, che non riescono tuttavia a inserirsi in contesti lavorativi formalizzati, difettando della necessaria formazione come “addette alle cure domiciliari” e con la difficoltà del matching domandaofferta, rappresentando invece il primo e più intimo interlocutore di soggetti fragili e spesso soli.
Il progetto, nelle azioni co-generate nell’Officina delle Idee intende implementare un percorso condiviso, in linea con i dettami regionali, per configurare uno spazio occupazionale per donne disoccupate, a bassa scolarizzazione, da formare e inserire in una rete di relazioni professionali e servizi di accesso al lavoro. Per garantire un percorso credibile, sostenibile e che vada oltre lo spazio temporale del biennio, l’Officina si avvale di fornitore che già da tempo sta svolgendo servizi di formazione e matching, anche nell’ambito di matrice regionale e che, pertanto, ha maturato approfondita conoscenza del territorio e delle criticità sociali presenti sullo stesso ed una valida esperienza in attività di formazione, selezione, potenziamento delle competenze trasversali.
Le donne che frequentano il corso hanno la possibilità di acquisire conoscenze specifiche sull’antropologia della cura, sulla cura domestica, sui rudimenti del contesto sanitario, sulla lettura dei bisogni delle persone non autosufficienti e sulle modalità di comunicazione e relazione con la persona, la famiglia e il sistema istituzionale di riferimento. La proposta formativa prevede un modulo di 90 ore, previo colloquio di selezione che verifica la conoscenza della lingua almeno parlata, le capacità relazionali e la motivazione ad intraprendere questo percorso e questa professione. L’accesso al corso è pubblicizzato anche mediante l’app e calendarizzato al raggiungimento del numero minimo di 10 iscritti.